venerdì, Marzo 29, 2024
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Act-a e Covax – L’Appello dell’Unicef contro il Covid-19 e le sue varianti

Act-a e Covax – L’Appello dell’Unicef contro il Covid-19 e le sue varianti

Act-a e Covax sono altre due parole di cui stiamo cercando di capire e conoscere i significati.

La pandemia di COVID-19 rimane una crisi senza precedenti, con un impatto a livello globale sul piano sanitario, umanitario, socioeconomico e dei diritti umani.

I governi nazionali continuano ad affrontare serie difficoltà per l’attuazione di misure di sanità pubblica, per il mantenimento dei servizi sanitari e sociali essenziali e per contrastare le molteplici conseguenze del COVID-19.

Dall’inizio della pandemia, sono oltre 260 milioni i casi segnalati è più di 5,2 milioni i morti da COVID-19, e con il persistere della pandemia nuove varianti del virus continuano ad emergere, con sconvolgimenti improvvisi che richiedono adattamenti e contromisure d’emergenza a livello globale.

Apportando la propria esperienza tecnica in materia di forniture di aiuti, logistica e programmazione, l’UNICEF è l’agenzia guida per l’attuazione degli interventi contro il COVID-19 pianificati dall’ACT-A, la collaborazione globale volta ad accelerare lo sviluppo, la produzione e l’accesso equo agli strumenti di contrasto alla pandemia – vaccini, test diagnostici e terapie di cura – ed è in prima linea per il COVAX, il Pilastro per i vaccini contro il COVID-19.

Se nel 2021 la collaborazione per l’ACT-A ha prodotto risultati significativi, l’accesso agli strumenti di contrasto al COVID-19 rimane grandemente iniquo: al 1° dicembre 2021 solo il 3% delle persone nei paesi a basso reddito risultava completamente vaccinato contro il COVID-19, rispetto al 68% nei paesi ad alto reddito.

In contesti fragili e di emergenze umanitarie, le popolazioni più bisognose di fatto non vengono ancora raggiunte in modo adeguato. Tale disuguaglianza non è solo ingiusta, ma sta anche prolungando la pandemia per tutti, dal momento che nuove varianti emergono in contesti in cui la copertura vaccinale è bassa e le infezioni da COVID-19 continuano a diffondersi.

Nel 2021 l’obiettivo primario dell’UNICEF è stato la vaccinazione di operatori medici e sociosanitari e delle fasce di popolazione più vulnerabili, per preservare il funzionamento dei servizi essenziali e contrastare la mortalità dei più fragili. Per il 2022, l’UNICEF mira ad estendere la vaccinazione al 70% della popolazione dei paesi a basso e medio reddito, con attenzione primaria a quelle più vulnerabili o affette da emergenze umanitarie, attraverso la fornitura di vaccini, test di diagnosi, terapie di cura e dispositivi di protezione individuale (DPI), combattendo le forti disuguaglianze nell’accesso agli strumenti di lotta al COVID-19.

A tale scopo, per il 2022 l’UNICEF lancia un Appello d’Emergenza, con l’obiettivo di:

– procurare oltre 4,1 miliardi di dosi di vaccino per proteggere il 70% della popolazione nei paesi fragili, riservando 100 milioni di dosi per gravi  crisi umanitarie
– fornire 21 milioni di test diagnostici in paesi in emergenza
– potenziare in 20 pesi i sistemi di ossigenoterapia in contesti di crisi umanitaria
– procurare DPI per 55 milioni di giornate lavorate dagli operatori sul campo in 30 paesi in emergenza

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